I live dei Betta Blues si distinguono per la grande vitalità, per il coinvolgimento del pubblico, per l’utilizzo di strumenti esclusivamente acustici (dobro, ukulele, contrabbasso, washboard, rullante) e si dividono in due parti distinte: in una vengono proposti standard dei primi del 900 rivisitati con freschezza e bravura. I brani sono scelti per presentare al pubblico le due facce del blues: quella legata alla spiritualità del gospel e quella più sporca e torbida che racconta di baci nel buio e di quello che accadeva durante i concerti nelle sale da ballo. Nell’altra il gruppo propone i brani originali del nuovo album che raccontano esperienze vissute e situazioni di vita personale, esattamente come succedeva nel blues dei primi del 900. A cavallo tra blues acustico delle origini e contaminazioni jazz, folk e rock "Let Them Out" segna un’evoluzione nel sound della band e racconta di storie vissute, di quelle emozioni che ci forziamo a tenere nascoste fino al momento in cui la musica non ci costringe a "buttarle fuori" e a consegnarle al pubblico e agli ascoltatori. Esattamente come nel blues delle origini i Betta Blues Society usano la musica come mezzo per raccontare la propria esistenza, citando il genere e rendendo vivo e accessibile a tutti un tipo di musica troppo spesso relegato a semplice nicchia per appassionati. Senza mai scadere nel manierismo, la band capitanata dalla brava frontwoman Elisabetta Maulo cita il genere in modo fresco e originale, talvolta prendendone le distanze, ma mantenendo comunque viva la tradizione delle cantanti afroamericane e omaggiando una musica troppo spesso considerata solo per intenditori. Tutti i musicisti vengono da background musicali differenti ed è proprio questa la principale forza del gruppo: i BBS si avvicinano al blues, al gospel e al folk miscelandoli senza nessun timore reverenziale; il risultato è un mix allegro, coinvolgente e emozionante di tutti questi generi riletti in chiave più moderna. Nei brani grande attenzione viene data al feeling, alla grinta dei musicisti e alle armonie vocali, sulla falsariga degli arrangiamenti delle grandi donne del blues come Sister Rosetta Tharpe, Bessie Smith e Ma Rainey. I Betta Blues sono attivi dal 2009 e hanno pubblicato tre album: Betta Blues Society (2011) che contiene principalmente brani originali, Roots (2015 - Il Popolo del Blues) che contiene standard blues, folk e gospel di inizio 900 e Let Them Out (2016 - Il Popolo del Blues) che contiene dieci brani originali e una cover della tradizione blues. Durante la promozione hanno suonato in tutta Italia in locali e festival importanti come Dieci Giorni Suonati, Trasimeno Blues Festival, Bianco Rosso e Blues, Metarock Festival, Ameno Blues Festival condividendo il palco con artisti italiani e internazionali come Lynyrd Skynyrd, Carmen Consoli, Alex Britti, Edoardo bennato, Samba Touré, Raphael Gualazzi. Il gruppo si è classificato al primo posto nella sezione Black Music del concorso Edison Change The Music, al secondo posto del Rockcontest di Controradio, al secondo poso dell’Italian Blues Challenge 2016 ed è fra i gruppi selezionati per accedere al finanziamento relativo al bando Toscana100Band organizzato dalla Regione Toscana per la promozione della musica nella regione. Per la realizzazione di Let Them Out sono stati utilizzati anche i fondi derivanti da una campagna crowdfunding di successo organizzata sul portale Musicraiser.
Nel Gennaio 2018 la band è volata a Memphis (Tennessee, USA) per partecipare alla 34° edizione dell'International Blues Challenge organizzato dalla Blues Foundation, guadagnandosi l'accesso alla finale, risultato mai raggiunto fino ad allora da un gruppo italiano. La finale si è svolta nel prestigioso Orpheum Theatre riempito in ogni ordine di posti di fronte ad una giuria composta da importanti musicisti e addetti del settore fra cui Little Steven, storico chitarrista di Bruce Springsteen.
I Betta Blues Society sono:
Elisabetta Maulo: voce, kazoo, ukulele, washboard
Lorenzo Marianelli: dobro, ukulele, cori
Fabrizio Balest: contrabbasso, cori
Pietro Borsò: percussioni