Tre serate, una sola anima: quella del blues. Torna a Bitonto, dal 5 al 7 settembre, il Bitonto Blues Festival, manifestazione internazionale di musica, cultura e marketing territoriale giunta alla sua 13ª edizione. Un traguardo importante per un festival che è molto più di una rassegna musicale: è un rito collettivo, un gesto d’amore per la musica che racconta l’anima del Sud. Anche quest’anno, in piazza Cattedrale, a partire dalle ore 21, concerti gratuiti e diretta streaming su Facebook accenderanno la città con suoni che sanno di Mississippi e Mediterraneo, di storia e rivoluzione.
Il direttore artistico Beppe Granieri, ideatore e patron del festival, lo spiega così: «C’è un posto, nel cuore della Puglia, dove il vento caldo dell’estate porta con sé note graffiate, chitarre ruggenti e storie che sembrano venire dal profondo del Mississippi. Non è Clarksdale, non è Memphis: è Bitonto».

Un’identità forte, quella del BBF, che in tredici anni ha acceso i riflettori su una scena meridionale in fermento. «Il BBF – aggiunge Granieri – ha costruito una grande comunità. Celebra la verità del blues con orgoglio tutto meridionale, consapevole che non esistono periferie culturali quando c’è passione, visione e ostinazione».

Si comincia venerdì 5 settembre con due nomi d’eccezione. La serata si apre con la Gianluca De Palo Band: un viaggio nei territori del blues classico, guidato da un musicista che ha fatto della didattica e della sperimentazione la sua cifra stilistica, e che torna a calcare i palchi dopo esperienze nazionali e un recente album in elettrico. A seguire, la X-Jam Band con Deviana P. Morgan, una voce straordinaria: una vera “Divas Soul & Blues Night”, tra soul, gospel e jazz contaminato. Sperimentazione e groove si fondono con la potenza vocale di Deviana, accompagnata da una formazione di veterani della scena musicale, tra cui il batterista/percussionista Luca Giometti, già allievo di Tullio De Piscopo.

Sabato 6 settembre spazio a due formazioni dal respiro potente. Giacomo Caliolo & The Blues Groovers presentano un blues d’autore, tecnico e sensibile, con un progetto che mescola sonorità differenti e sfumature strumentali. Seguono The Twisters with Alice Violato, formazione attiva dal 2004, conosciuta per la grinta live e per uno stile che sposa blues, soul e funky. La voce graffiante di Alice, l’organo hammond e i soli di chitarra elettrica daranno vita a un set travolgente.

Gran finale domenica 7 settembre. A scaldare il pubblico ci penserà la pugliese Vi-Rey Band, nata nel 2018 e capace di mescolare soul, pop, reggae e funk con un’energia contagiosa. In chiusura, la Marco Bartoccioni Band, tra le più attese di questa edizione. Bartoccioni, in arte “Bartok”, è un polistrumentista di livello internazionale, specializzato in lap steel guitar. Con il suo trio, offre un blues moderno e affascinante, tra strumenti costruiti a mano, suoni roots e contaminazioni elettroniche.

«È così che, tra le vie del centro storico – conclude Granieri – Bitonto si trasforma per tre giorni in un crocevia di storie, chitarre slide, armoniche urlanti e voci che graffiano l’anima».

Un festival che resiste alla plastificazione degli eventi contemporanei e che, come ricorda Granieri, «è un esempio virtuoso di come si può fare cultura partendo dal basso, con autenticità e senza compromessi. Il blues è malinconia, è rabbia, è speranza. Bentornato Bitonto Blues… Il Sud ti ascolta. E batte il tempo con te».