Eclettico e preparato musicista, Matteo Sansonetto è – nonostante la giovane età – uno dei più attivi Bluesman della scena italiana. Chitarrista dallo stile tipicamente influenzato dalle sonorità del Chicago Blues, è dotato di una notevole voce soulful e di uno stile chitarristico grintoso ed essenziale, che danno alla sua musica il tipico sapore del West Side. Tante, anche, le collaborazioni che lo hanno portato a dividere il palco, o lo studio di registrazione, con artisti del calibro degli statunitensi Billy Branch, Omar Coleman, James Thompson o dei nostri Enrico Crivellaro, Breezy Rodio, Lorenz Zadro (solo per citarne alcuni) ed ha accompagnato in tour artisti stranieri di gran fama, come Pistol Pete (Usa), Carl Wyatt (IRE) e Archie Lee Hooker (USA), nipote del compianto John Lee Hooker. Il suo peregrinare tra il natio Veneto e gli USA hanno determinato che il suo stile si affinasse sempre più, fino ad arrivare, nell’estate 2014, nel Joy Ride Studio, a Chicago, dove Matteo ha registrato il suo ultimo disco, in cui suonano leggende della scena Blues come il chitarrista Lurrie Bell, gli organistii Chris Foreman e Roosevelt Purifoy oltre agli amici di lunga data Breezy Rodio, Brian Burke, Marty Binder, Jen Williams, Bill Overton e Doug Scharf, quest’ultimo famoso per la sua lunga collaborazione con Ray Charles. Nei numerosi live italiani la Blues Revue di Sansonetto conferma quanto di buono è scaturito nelle tracce del CD My Life Began To Change uscito per l’etichetta statunitense Wind Chill Records. Persona solare, sempre pronto alla battuta e allo scherzo che ti contagia per la sua vitalità, quando sale sul palco si trasforma diventando un vero “animale da palcoscenico” tutto grinta e chitarra garantendo uno spettacolo intenso anche nella parte visiva dove vengono curati i particolari, come nella migliore tradizione del blues della windy city. A testimonianza di ciò il grande successo del tour estivo 2016 assieme a James “Boogaloo” Bolden, storico trombettista leader della band di B.B. King. Uno spettacolo che, almeno una volta nella vita, bisogna vedere per poter dire “Io c’ero!”. Questo è il Blues della Matteo Sansonetto Blues Revue, un rincorrersi di note tra la chitarra e la voce del leader e i fiati che creano quel pathos tipico delle big band e con una sezione ritmica che detta magistralmente i tempi.