Non si poteva desiderare una guest star migliore di quella scelta per l’edizione 2017 del Bitonto Blues Festival, conclusosi ieri sera fra gli applausi di un pubblico che, nonostante le avverse condizioni metereologiche, ha riempito la suggestiva Piazza Cattedrale. Stiamo parlando dello straordinario Carlos Johnson, giunto sul palcoscenico della rassegna bitontina sabato 2 settembre direttamente da Chicago per la seconda serata di uno dei festival più attesi dagli amanti della ‘musica del diavolo’. Il gigante della chitarra blues statunitense, richiesto dai più grandi musicisti come Koko Taylor, Otis Rush e Buddy Miles, esibendosi nella kermesse diretta da Beppe Granieri, ha confermato quanto la stampa internazionale ha scritto di lui.
“La sua potente ed incredibile voce, la presenza carismatica sul palco e la sua chitarra esplosiva fanno sì che Johnson sia tra i più grandi performer blues contemporanei”, queste le parole apparse sulle più importanti riviste di settore. Johnson ha portato, in una delle piazze più belle della Puglia, un live carico di energia che non ha potuto lasciar seduti i numerosi spettatori, accorsi ai piedi del palco per scatenarsi sulle esplosive note della sua chitarra. Una chitarra un po’ speciale, quella di Mr Carlos Johnsos, musicista mancino che suona uno strumento con le corde rovesciate proprio come Otis Rush ed Albert King.
Ma non è questa l’unica curiosità sull’ospite più atteso del Bitonto Blues Festival che, nonostante i suoi quarant’anni di carriera sulla scena internazionale, solo nel 2000 ha pubblicato il primo disco da solista, “My Name Is Carlos Johnson” registrato a Buenos Aires, per l’etichetta Blues Special. Una scelta legata alla necessità di voler riflettere su tutti i suoi numerosissimi brani prima di scegliere quali pubblicare, come lui stesso racconta. “A volte conviene aspettare prima di realizzare il proprio disco”, sono le parole di Mr Johnson che rivela di avere un nuovo album in cantiere. Ad accompagnare la star del festival sul palcoscenico bitontino è stato un veterano del BBF, ormai alla terza comparsa in questa ‘maratona’ del blues. Si tratta del grande chitarrista Luca Giordano che, con la straordinaria band da lui diretta, ha fatto vibrare le sue corde all’unisono con quelle del gigante blues della quinta edizione della rassegna, un saluto perfetto al grande bluesman Rudy Rotta, ‘amico’ del festival bitontino recentemente scomparsa ed a cui la tre giorni è stata dedicat